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Shopping d’arte a Oaxaca: Gallerie e colori nel cuore del Messico autentico

I colori di Oaxaca si rivelano nel cuore delle sue gallerie

Dietro i portoni colorati del centro storico di Oaxaca, città coloniale del sud del Messico e destinazione turistica amata da artisti e viaggiatori, si nasconde un’anima vibrante fatta di pigmenti naturali, carte amate, incisioni e murales. Passeggiare tra le sue stradine equivale a entrare in un vero museo a cielo aperto: le facciate decorate riecheggiano elementi indigeni, barocchi e coloniali, in una danza cromatica che riflette l’identità artistica complessa della regione. Le gallerie, spesso ospitate in cortili interni e case del XVII e XVIII secolo, sono lo scrigno di questo universo estetico che fonde tradizione e avanguardia.

Il quartiere Xochimilco, con le sue stradine in pietra e le bougainvillea che pendono dai balconi, è uno dei luoghi più suggestivi per vivere questa immersione nell’arte e cultura di Oaxaca. Qui si trova la rinomata Galería Quetzalli, uno degli spazi indipendenti più longevi e acclamati della città. Fondata nel 1986, promuove la scena contemporanea messicana con esposizioni curate in modo minuzioso, dove le opere dialogano spesso con la storia e la spiritualità indigena. Tra i tanti artisti ospitati, spiccano Francisco Toledo — originario della regione — e Demián Flores, che ha aperto anche la sua galleria, La Curtiduría.

È difficile passeggiare per Oaxaca senza incappare in colori così vividi da sembrare irreali. I pigmenti naturali, ottenuti da elementi come il cochinilla (cocciniglia), il mais blu o l’indaco, sono protagonisti non solo delle opere d’arte ma anche dei mercati e dei prodotti artigianali locali. Gli artisti spesso si rifanno alla tradizione zapoteca e mixteca per evocare attraverso il colore quel mondo ancestrale che ancora pulsa sotto le strade acciottolate della città storica.

Tra arte popolare e spiritualità indigena

Molte delle gallerie e degli atelier d’arte sono più che semplici negozi: sono laboratori di resistenza culturale, luoghi dove si perpetua una visione del mondo alternativa, attenta alla terra, al cosmo e agli antenati. Questo spirito si percepisce passando dalla Galería Arte de Oaxaca, storica istituzione che ospita collezioni legate alle identità indigene e rielabora graficamente simboli che appartengono alla mitologia mesoamericana, al Taller Gráfica del Centro, situato nei pressi del celebre Mercado 20 de Noviembre, dove i giovani artisti producono litografie e incisioni dalla forte componente militante.

Il medium più usato è proprio la stampa: arte concreta, diffondibile, tattile. E viene accompagnata spesso da testi poetici, armati o ironici, che delineano lo spirito libero di Oaxaca. Le incisioni in vendita sui banchetti e dentro i piccoli salotti espositivi sono un’opportunità straordinaria per acquistare arte accessibile, fatta con cura e radicata nel territorio. Da qui si comprende anche il ruolo del mercato artigianale nel promuovere la cultura locale, un tema affrontato ampiamente anche da fonti autorevoli come National Geographic.

I mercati come gallerie sotto il sole

A Oaxaca, arte e vita quotidiana si fondono tra le strade: basta entrare al Mercado de Artesanías o quello di Tlacolula (a pochi chilometri dalla città) per rendersi conto che anche un tappeto tessuto a mano o una ceramica dipinta sono veri e propri atti artistici. Gli artigiani zapotechi non sono semplici venditori: sono narratori di leggenda, storia e geometrie sacre. I disegni tessili di Teotitlán del Valle, borgo poco fuori Oaxaca, conferiscono un’altra dimensione alla parola “arte”. Alcuni degli atelier locali collaborano con artisti visivi contemporanei, fondendo design moderno e tecniche millenarie.

Anche per questo Oaxaca è stata riconosciuta a livello internazionale come polo culturale d’avanguardia. Non a caso è qui che Francisco Toledo — uno degli artisti più importanti del Messico — ha dato vita al MACO (Museo de Arte Contemporáneo de Oaxaca), dove ogni mostra diventa esplorazione antropologica e politica del Paese. Gli spazi del MACO si trovano in un palazzo del XVIII secolo con cortili interni, muri spessi e antiche fontane: l’ambientazione perfetta per comprendere in profondità le stratificazioni della cultura oaxaqueña. Il museo è raccomandato anche da Lonely Planet.

Quando l’arte diventa festa

La creatività di Oaxaca trova la sua massima espressione nel Día de los Muertos, la festa dei morti celebrata con altari, teschi colorati e processioni musicali: un connubio tra spiritualità, ritualità e arte installativa. Le gallerie preparano esposizioni tematiche, le stamperie creano xilografie ad hoc, e le strade si vestono di carta velina, fiori di calendula e poesia. Questo evento ha un’enorme risonanza nel calendario culturale della città ed è stato raccontato nel dettaglio anche nell’articolo Tradizioni affascinanti di Oaxaca per il Día de los Muertos in arrivo.

Il viaggio sensoriale attraverso Oaxaca continuerà nei sapori, nei canti e nei profumi di strada, nei piatti della cucina mole, pieni di stratificazioni e simbologie, così come nei suoni di una marimba improvvisata suonata in un patio nascosto. Proprio nel momento in cui credi di aver raggiunto il culmine, Oaxaca te ne mostra un altro.

Visitarla significa abbracciare l’incertezza luminosa della creazione; scegliere cosa portarsi a casa è difficile quando ogni opera, ogni incisione, ogni pigmento evoca un mondo intero. Per chi sogna un viaggio autentico nel cuore del Messico, tra gallerie d’avanguardia e mercati popolari, Oaxaca si rivela come una sinfonia visiva dove arte e cultura marciano mano nella mano.

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