Lanterne che danzano sul Thu Bon

Nel cuore del Vietnam centrale, Hoi An si trasforma durante il Capodanno lunare in una straordinaria sinfonia di luci e sentimenti. Le rive del fiume Thu Bon, già incantevoli per la loro bellezza malinconica, si accendono di lanterne colorate che danzano sospese sopra l’acqua scura. Ogni anno, durante questa festività nota come Têt, la città storica si veste di simbolismi, tradizione e spiritualità, catturando lo sguardo e il cuore dei visitatori.

La pratica di accendere e lasciar galleggiare lanterne di carta sul fiume nasce da un’antica credenza: si crede che la luce dolce delle lanterne possa guidare gli spiriti e portare prosperità. Passeggiare tra i ponti e i vicoli antichi, dove i riflessi colorati illuminano facciate giallo ocra e legni intagliati, significa immergersi in un sogno sensoriale.

Un’esperienza multisensoriale tra suoni ancestrali e profumi intensi

La magia del Capodanno lunare a Hoi An si nutre anche di suoni: tamburi, cimbali e strumenti a corda risuonano in ogni angolo, accompagnando spettacoli di danza del leone e performance teatrali che rievocano leggende antiche. Le notti si riempiono di musica tradizionale vietnamita, una delle più affascinanti manifestazioni del patrimonio culturale del Vietnam, che racconta la storia del paese attraverso melodie semplici e profondamente evocative.

La presenza delle incensiere davanti ai templi, ai santuari taoisti o nelle piccole pagode custodite nei cortili privati, permea l’aria di un odore speziato e meditativo. Questo profumo penetrante diventa quasi una soglia sensoriale che introduce il viaggiatore alla dimensione spirituale che avvolge la città in questo periodo speciale.

Le tavole imbandite nei mercatini e nei ristoranti popolari sono costellate di piatti simbolici: dal bánh chưng, torta di riso glutinoso, all’anatra brasata con zenzero e coriandolo, fino alle zuppe vegetariane preparate per onorare gli antenati. Ogni pietanza è una preghiera vivente, un’ode alla famiglia, alla fortuna e al ciclo delle stagioni.

Tradizione e spiritualità lungo le strade della Città Vecchia

Il centro storico di Hoi An, riconosciuto Patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, diventa durante il periodo del Têt uno scrigno vivente delle tradizioni vietnamite. Le abitazioni coloniali erette dai mercanti sino-giapponesi nel XV secolo aprono le loro porte ai turisti, ma anche ai locali desiderosi di rendere onore agli spiriti degli antenati. Sugli altari domestici, accanto a ritratti in bianco e nero dei nonni e degli avi, si pongono frutta, tè, fiori e foglietti rossi contenenti desideri per il nuovo anno.

Le suore e i monaci dei templi svolgono cerimonie di purificazione, accendendo bastoncini di incenso e intonando sutra in un’atmosfera ovattata e penetrante. Visitare luoghi come la Pagoda di Quan Cong o il Tempio della Congregazione Cinese di Chaozhou durante questo periodo significa assistere ad alcune delle espressioni più autentiche della spiritualità asiatica.

Un legame profondo con il calendario lunare

A differenza di altri paesi, dove il Capodanno lunare può sembrare una semplice cerimonia folcloristica, in Vietnam rappresenta una rinascita vera e simbolica. Il Têt segna la fine della stagione agricola e l’inizio del nuovo anno secondo il calendario lunisolare. Per i vietnamiti, questo è il periodo dell’anno più rilevante: le case vengono rinnovate, i debiti saldati, si offrono regali e si visita il tempio col proprio horoscope.

Hoi An, grazie alla sua dimensione raccolta e alla cura nel preservare i riti ancestrali, è una delle destinazioni turistiche migliori per comprendere davvero l’anima di questa celebrazione. A differenza delle metropoli come Hanoi o Ho Chi Minh City, qui il ritmo è ancora scandito dalle fasi lunari e dai rintocchi delle campane delle pagode.

Per una narrazione più completa sul capodanno in culture lontane, consigliamo anche l’articolo “Celebra Capodanno a Quito: fuochi d’artificio, maschere e tradizioni sudamericane”, che si sofferma sulle festività tradizionali delle Ande.

Arti popolari in scena

Le arti antiche come la calligrafia, la lavorazione della seta e l’intaglio del legno vengono esibite pubblicamente in botteghe che sembrano uscite da una pergamena dipinta. Giovani calligrafi scrivono su carta di riso caratteri che simboleggiano felicità, salute e lunga vita. I passanti assistono in silenzio, affascinati da un rituale che riconcilia l’estetica e la fede nel potere della scrittura.

Sono molte le famiglie locali che aprono le loro case ai turisti in occasione del Têt in un gesto di apertura e condivisione che per secoli ha fatto parte del DNA culturale vietnamita. Partecipare ad un tè cerimoniale o all’interpretazione dell’oroscopo dell’anno è un privilegio raro che trasforma il visitatore in ospite d’onore.

Per chi desidera comprendere come le tradizioni si manifestino in altri luoghi, suggeriamo di leggere anche “Tradizioni affascinanti di Oaxaca per il Día de los Muertos in arrivo”.

Un patrimonio protetto e amato

Hoi An è oggi uno dei luoghi meglio conservati del Sud-est asiatico e grazie all’impegno delle autorità locali e del Vietnam National Administration of Tourism, la città storica continua a fiorire culturalmente pur accogliendo i turisti con garbo e rispetto. Per saperne di più sul suo status e sulla sua programmazione culturale, è possibile visitare la Vietnam National Tourism Official Site, una delle migliori fonti autorevoli per approfondimenti.

Questa straordinaria combinazione tra patrimonio UNESCO, spiritualità tangibile e partecipazione attiva della comunità rende Hoi An non solo una destinazione, ma un’esperienza trasformativa.

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